DIGICONSUM: “La raccomandata senza carta”. Intervista al “papà” di tNotice

4 dicembre 2014
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Si spedisce dal web, si riceve dal web, ha valore legale e costa pochissimo. In più è gestita da un operatore postale e promette di produrre risparmi ingenti per la Pubblica amministrazione. Così il manager Claudio Anastasio ci parla di tNotice, sistema che consegna, in forma digitale, un avviso di giacenza contenente il codice PIN per il ritiro della raccomandata direttamente dal web, con risparmio di tempo e denaro. Il founder e Ceo della start-up romana selezionata nel 2012 come migliore innovazione dell’anno, ci descrive il suo “prodotto” mettendolo a confronto con il sistema della Posta elettronica certificata, che sarò oggetto del convegno organizzato da Digiconsum il prossimo 10 dicembre alla Camera dei deputati.

tNotice è un testo, normativamente equivalente alla posta raccomandata tradizionale, che rispetta tutti gli altri processi di posta o posta elettronica. Prevede la giacenza della comunicazione e il ritiro con firma da parte del destinatario. In pratica, il mittente spedisce la comunicazione dal Web a un qualsiasi indirizzo email presso il quale arriva un avviso di giacenza, che rimane tale per 30 giorni. Il destinatario può ritirare la giacenza da casa, dal pc, perché lo sportello diventa virtuale – diventa il web – e nel farlo firma con firma elettronica semplificata normata nel CAD, che è poi equivalente alla firma in calce sulla cartolina di ritorno. In aggiunta, quando il processo di consegna si conclude, essendo tutto in digitale, tNotice restituisce al mittente un Certificato Postale Forense (CPF) più completo della semplice cartolina di ritorno perché oltre a tracciare tutto il contenuto – i passaggi di consegna, gli avvisi di giacenza solleciti ritiri che vengono fatti – viene certificato anche il contenuto della comunicazione a norma della sentenza della cassazione 10021 del 2005 che ha ribaltato/invertito l’onere della prova a carico del mittente.

DIGICONSUMRedazione

C’è qualcosa di analogo alla Pec ma anche quello non va più bene con il nuovo regolamento europeo, entro il primo luglio 2016 tutti gli stati membri si devono dotare di strumenti di comunicazione elettronica interoperabili.

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